
Real Time Marketing
La massima diffusione del mobile, e con essa la possibilità di essere costantemente connessi, ci ha reso parte di un flusso incessante di informazioni, amplificato soprattutto dai social network, che hanno creato l’esigenza di interagire in tempo reale con la nostra cerchia “social”, di cui ormai fanno parte anche i brand. Ciò ha portato le aziende a virare sul “Real Time Marketing”, un approccio che consente di raggiungere i consumatori in modo veloce ed efficace, anche se con qualche rischio.
Che cos’è il Real Time Marketing
Il real time marketing, abbreviato in RTM, è un’attività posta in essere dalle aziende per catturare l’attenzione degli utenti collegando in modo creativo e funzionale il prodotto alle “breaking news”, ovvero alle notizie dell’ultimo minuto più di tendenza, facendo leva sul tempo reale. Lo scopo è quello di sfruttare l’interesse e il “buzz” che si sviluppa tipicamente sui social network intorno a queste notizie per trarne visibilità. Ma il real time marketing non è legato solo alle breaking news: ne sono esempi anche le “triggered email”, cioè quelle e-mail inviate ogniqualvolta l’utente compie un’azione sul sito, i messaggi geo-localizzati, il “live tweeting”, ossia il twittare in diretta durante un evento, e la gestione in tempo reale delle conversazioni sui social network. Il successo dell’RTM è dovuto al fatto che sul web funzionano di più le strategie orientate all’intrattenimento che non al prodotto, ma è indispensabile che vi siano due ingredienti fondamentali: la tempestività e la creatività e che non ci si limiti ad entrare nel flusso dei tweet o post senza alcuna pertinenza.
I 6 scenari possibili del real time marketing
Secondo uno studio di Altimeter, le occasioni per fare real marketing sono guidate dall’atteggiamento aziendale (reattivo o proattivo) e dalla prevedibilità dell’evento (pianificato o non pianificato).
I 6 possibili scenari sono:
– Eventi pianificati: rientrano in questa categoria gli eventi organizzati direttamente dall’azienda (lancio di prodotti, convegni, ecc.) in cui è possibile programmare per tempo i contenuti quali ashtag da associare all’evento, post sui social network, calendario editoriale del blog, ecc.
– Eventi anticipabili: si tratta di ricorrenze che, sebbene non siano promosse dall’azienda, possono essere sfruttate in anticipo a proprio vantaggio, come i mondiali, il Natale o gli Oscar.
– Campagne geo-localizzate/basate sull’oggetto: in questo caso le persone vengono intercettate in base alla zona in cui si trovano e/o al prodotto/servizio che stanno cercando, in modo da offrire loro messaggi ad hoc.
– Analisi predittiva: in base ai dati raccolti sul comportamento degli acquirenti e sugli acquisti passati, è possibile prevedere i bisogni dei consumatori proponendo degli articoli che potrebbero essere di loro interesse.
– Interazione con i consumatori: questa forma di real time marketing non è pianificabile e necessita di tempestività nel rispondere quasi in tempo reale ai tweet o ai commenti su Facebook.
– Breaking news: è la forma più reattiva di RTM, ma anche la più difficile perché non è in alcun modo pianificabile e richiede la capacità di usare l’evento in modo che sia contestualmente rilevante sia per l’azienda che per l’evento stesso, facendo attenzione a non essere privi di tatto o fuori luogo.
Esempi di Real Time Marketing
Un esempio di real time marketing pianificato è il tweet della Coca Cola in occasione della nascita del primogenito di William e Kate.
Ma RTM è anche usare i canali social per gestire delle emergenze; emblematico è il caso di Fastweb che si scusò con un tweet per un blackout a Milano.
Un ottimo esempio di real time marketing spontaneo particolarmente riuscito è quello di Ceres che nel 2015 cavalcò l’onda dell’indignazione scatenata dai danni commessi dai tifosi olandesi alla “Barcaccia” (Piazza di Spagna) pubblicando una foto raffigurante la suddetta fontana ridotta a discarica di bottiglie e rifiuti con la scritta “Se non sapete bere, statevene a casa”.