20 cose che un seo specialist deve saper fare
Vuoi diventare un SEO Specialist e pensi di avere tutte le carte in regola? Aspetta, perché la storia è molto più complessa di come molti la raccontano. Per essere specialisti del SEO, infatti, non basta saper individuare una keyword o saper creare una campagna AdWords: quello, in fondo, lo possono fare tutti con un minimo di pratica ed esperienza. Vediamo insieme le 20 cose che un SEO Specialist deve saper fare.
I demoni di Google per il web marketing specialist
Il web marketing è, parafrasando Dante, una vera e propria SERP oscura: districarsi fra il fitto fogliame di Google, ed i mille demoni che lo infestano, non è impresa semplice per nessuno. Neanche per il web marketing specialist più forte e capace del mondo. Eppure, come tutte le paure che agitano l’inconscio dell’uomo e che si annidano nel suo profondo, anche il posizionamento sui motori di ricerca deve essere affrontato di petto e senza temere alcunché: perché i demoni, così come le difficoltà, basano tutta la loro forza sulle nostre angosce. E allora vediamo di scoprire come può l’esperto di web marketing affrontare i demoni di Google, proprio come farebbe un cavaliere senza macchia né paura.
Lottare per il web marketer: la via del samurai
“La vita umana è breve, ma io vorrei viverla sempre”: così diceva Mishima, autore del libro ‘La via del Samurai’ e grandissimo conoscitore dell’etica e della filosofia di questi antichissimi guerrieri. Così raccontava, prima di togliersi la vita attraverso il suicidio rituale. Quello che vogliamo spiegarvi oggi è che, pur non essendo necessario spingersi così lontano, la vita del web marketer è un po’ come una vera e propria filosofia, che in alcuni casi può addirittura essere equiparata alla via del samurai. Perché anche chi si occupa di web marketing, pur dovendo lottare quotidianamente contro i demoni di Google e alle volte le assurde richieste dei clienti, non vorrebbe mai fare altro: così come Mishima avrebbe voluto rivivere 100 volte, anche se fu lui a decidere di mettere la parola fine. Vediamo dunque quali sono i parallelismi più significativi fra samurai e web marketers.
Strategie di marketing on-line: quando non funzionano
Spesso si sente dire che il marketing on-line è la soluzione a qualsiasi problema: dalla piccola attività sul web al grande business commerciale, è come se la rete possedesse sempre e comunque tutte le risposte ai problemi di promozione. Non che questo non sia spesso vero, ma va in ogni caso specificato che non sempre chi si occupa di questo aspetto (soprattutto se con il fai da te) lo fa in modo cosciente, adottando le giuste strategie nel momento più adatto, o applicandole alle giuste attività commerciali. In altre parole, non basta aver letto sul web o essersi informati per pensare di poter applicare con successo una strategia di web marketing al proprio progetto, e sperare di raccogliere i frutti come al mercatino. Vediamo dunque di capire quando tali strategie di marketing on-line non funzionano, oppure possono addirittura rivelarsi dannose.
Web marketing pratico: quando scegliere ADWords e quando FBAds
Google Adwords o Facebook Ads? Tutti i marketer si trovano prima o poi a dover affrontare questa scelta di web marketing pratico tra le più importanti opzioni di pubblicità sul web.
In realtà, anche se le due piattaforme vengono spesso considerate rivali, molte aziende stanno sfruttando di concerto i punti di forza di ognuna per ottenere la massima visibilità, generare contatti e aumentare le vendite.
In questo articolo esamineremo le differenze tra Google ADS e FbAds, spiegando il motivo per cui si dovrebbero utilizzare entrambe come parte integrante di una più ampia strategia di web marketing pratico.
Come nasce un naming
Il naming è una delle operazioni principali per la maggior parte delle aziende dei vari settori economici: ecco dunque tutto ciò che bisogna sapere per portare al successo la propria attività imprenditoriale.
Naming, molto più di un semplice ‘nome’
Nella scelta del nome della propria azienda è importante tener conto di alcune utili indicazioni che porteranno ad ottimi risultati. Infatti questo è un passaggio fondamentale e basilare per il successo della stessa: bisogna sempre puntare a qualcosa che si distingua da tutti gli altri.
Creare un brand
Fino a poco tempo fa, soltanto le grandi aziende potevano permettersi di creare un brand, considerata la necessità di elaborare piani marketing, studi di settore e loghi piuttosto costosi. Oggi la situazione è completamente mutata e chiunque voglia costruirsi un’immagine vincente può approfittare di un buon numero di soluzioni differenti. Ma diamo uno sguardo ai passi che ogni azienda dovrebbe percorrere per creare un brand identity in grado di conquistare il mercato.
10 motivi per affidare il marketing on-line ad una web agency
Da molti anni a questa parte, c’è stato un incremento esponenziale di aziende che hanno deciso di mettersi online, e altre ancora che sono nate direttamente sul web. La maggior parte delle volte però non basta l’idea geniale, c’è bisogno di un lavoro che accompagni il marketing on-line.
Non sono mansioni semplici, e soprattutto non è una cosa che tutti possono fare, per questo esistono aziende del mestiere denominate web agency.
Le web agency non sono altro che un gruppo di professionisti che lavorano per poter far funzionare il proprio business e naturalmente il web marketing associato ad esso.
Esistono diverse motivazioni per cui è importante affidarsi a queste persone, vediamo di seguito 10 motivi per affidare il proprio marketing on-line ad un’agenzia web:
Web marketing immobiliare
Spesso le attività commerciali che decidono di espandersi sul web si fermano alle strategie SEO su Google, alla creazione di un e-commerce, alla promozione sui social network e ovviamente allo sfruttamento di strumenti di advertising come Google AdWords. Non si tratta di una logica sbagliata, dato che questi business non hanno probabilmente bisogno di altro. Questo non è il caso delle agenzie immobiliari: soprattutto di quelle più piccole, che non hanno un budget per potersi permette le pubblicità in Tv o sui giornali. Vediamo dunque come dovrebbe essere impostato il web marketing immobiliare, e quali elementi dovrebbe prendere in considerazione con maggiore attenzione.
Web marketing turistico
Il web marketing è un’arma notevole per ottenere visibilità sui motori di ricerca come Google: un fattore che acquisisce enorme importanza soprattutto per attività commerciali come hotel, ristoranti e bed & breakfast. Quando si parla di web marketing turistico, però, tali strategie promozionali appaiono molto più particolari rispetto al classico marketing online, e necessitano dell’intervento di un team di professionisti specializzato in questo settore. Vediamo dunque alcuni consigli per promuovere sul web le attività turistiche.
Video seo: ottimizzare i video
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Saper ottimizzare i video sul vostro sito web, sul vostro blog oppure sul vostro canale YouTube, è fondamentale per la visibilità dei vostri contenuti.
Le regole SEO per indicizzare i tuoi video sono molto simili alle pagine testuali, ma ci sono delle piccole differenze, che se ben sfruttate aumentano a dismisura il traffico della tue pagine.
Perché utilizzare i video?
Innanzitutto una risorsa multimediale come il video rende la vostra pagina più attraente: creare un ambiente ricco di contenuti, anche diversi fra loro, coinvolge maggiormente i visitatori.
Un video aiuta a chiarire meglio il concetto che vuoi trasmettere, riuscendo ad aggiungere alla comunicazione verbale del tuo post la comunicazione visuale.
Black hat seo: alcune tecniche
Ogni web master o marketer che si rispetti, sa che esistono delle regole che i motori di ricerca come Google tengono in considerazione quando posizionano un sito web all’interno della SERP. Eppure non tutti scelgono di seguirle, preferendo strade alternative più semplici ma anche estremamente pericolose, in quanto potenzialmente in grado di esporre un sito a penalizzazioni quali Google Penguin, Panda e Hummingbird. Queste tecniche sono note con l’etichetta di black hat SEO, e non dovrebbero mai (e sottolineiamo mai) essere utilizzate dagli utenti. Conoscerle, però, potrebbe aiutarvi a capire quando state oltrepassando la linea che separa i comportamenti tollerati da quelli proibiti. Vediamo dunque di scoprire insieme alcune tecniche di black hat SEO.
Strategie social: il contest
Quando si parla di strategie social, c’è una regola che ogni azienda o pagina dovrebbe seguire: coinvolgere l’utente sfruttando tutti gli strumenti forniti da social network quali Facebook, Instagram e Pinterest. Ed ecco che il contest è in assoluto una delle migliori strategie social da adottare per spingere gli utenti all’interazione, per aumentare le visite al sito web, per ottenere numerose condivisioni e persino per accumulare un discreto database di contatti e di email. Parliamo di una strategia social importantissima e soprattutto a costo zero, considerando che i contest possono essere realizzati senza fornire necessariamente un premio che implichi una spesa.
Reddit: cos’è e come si usa?
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In Italia non la conosce quasi nessuno, ed è un vero peccato. Parliamo di Reddit: un sito web di social news che ultimamente sta smuovendo le acque di Internet, proponendo una piattaforma agile, divertente e davvero molto utile agli utenti. In un momento in cui le pubblicità ed il SEO stanno diventando l’anima di servizi fondamentali quali ad esempio Google, trovare un sito che proponga in cima alle sue pagine solo le notizie più apprezzate dagli utenti è davvero merce rara. Ed ecco che Reddit risponde a questa esigenza, e non solo. Vediamo insieme cos’è Reddit nello specifico, come funziona e quali opzioni mette a disposizione degli utenti iscritti.
LinkedIn, istruzioni per l’uso
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In un momento in cui trovare lavoro è una questione sempre più complessa, sfruttare Internet ed i suoi numerosi strumenti diventa un passo fondamentale per la vostra professione. Da questo punto di vista, sempre più aziende stanno cominciando a selezionare il personale attraverso LinkedIn: un vero e proprio social network che consente di stringere relazioni fra professionisti e aziende, di ricercare annunci di lavoro e di curare le relazioni con i colleghi o con chi svolge la medesima professione. Purtroppo, LinkedIn viene spesso sottovalutato o, peggio ancora, dimenticato perché non offre risultati tangibili a stretto giro di posta. Ed ecco perché potrebbe farvi comodo una piccola guida sulle istruzioni per l’uso di LinkedIn.
Pinterest e Instagram: quali sono le differenze
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In un mondo dominato dalla logica della new communication, per le aziende diventa impellente la necessità di apprendere come sfruttare al massimo il web per comunicare il proprio brand agli utenti interessati. Da questo punto di vista, nulla è più efficace dei social network, soprattutto se parliamo di quelli che fanno del linguaggio visuale il loro punto di forza, come Pinterest e Instagram. Eppure, come spesso capita sul web, le realtà che utilizzano uno stesso concetto comunicativo sono spesso molto diverse fra loro: vediamo dunque quali sono le differenze fra Pinterest e Instagram, e a quali esigenze comunicative si adattano questi due social network visuali.
Penalizzazione seo: cosa non piace a Google
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Lanciare la propria attività sul web significa anche doversi adeguare ad una serie di linee guida che Google fissa per garantire la correttezza dei risultati forniti alle ricerche degli utenti. Questo, in altre parole, significa che i webmaster hanno alcune regole da rispettare per fornire indicazioni corrette ai robot del noto motore di ricerca, in modo tale che i robot possano sempre ‘catturare’ i siti e mostrarli all’interno della SERP di Google andando incontro alle necessità di chi utilizza il search engine. Tali regole, se non seguite da chi si occupa di web development e di marketing, portano ad una penalizzazione SEO che ha lo scopo di far scomparire dalle pagine di Google quei siti web accusati di pratiche ‘furbette’, dette black SEO. Vediamo dunque i tipi di penalizzazione SEO che Google applica.
Strategia Seo off page: guest posting e article marketing
Quando si approccia il web, una delle priorità riguarda il posizionamento su Google e la possibilità di aumentare il PageRank del proprio sito utilizzando una serie di tecniche specifiche, note con l’acronimo di SEO (Search Engine Optimization). Il Seo off page, è una delle due macrocategorie Seo in grado di influenzare il posizionamento di un sito web. Con la sigla Seo off page, che può anche essere proposta come Seo off site, si includono tutti quei fattori che sono in grado di influire sul Seo di un sito ma che non dipendono direttamente dallo stesso ma dal modo in cui altri siti si relazionano con lui attraverso i link. In questo senso, le strategie che raccolgono i frutti più importanti sono indubbiamente le tecniche di SEO off page, ovvero quelle tecniche che intervengono sul posizionamento del nostro sito sfruttando la fama degli altri portali presenti sulla rete. Vediamo dunque come funziona il SEO off page e quali sono le tecniche più efficaci per ottenere visibilità sui motori di ricerca.
Seo off page: link building e social
Oggi ottimizzare un sito per i motori di ricerca come Google non rappresenta solo un’opzione da prendere in considerazione, ma un’autentica regola. Il motivo è dovuto al fatto che gli algoritmi di Big G prendono in considerazione alcuni elementi che, se non aderiscono alle sue linee guida, impediscono al nostro sito di decollare sulle pagine dei risultati forniti dai search engine agli utenti. Ma ciò che molti non sanno, è che il cosiddetto SEO non riguarda solo l’implementazione delle giuste keyword all’interno dei contenuti testuali, o l’utilizzo di alcuni meta-tag nel codice HTML: non è un caso, infatti, che si faccia una distinzione fra SEO on page e SEO off page.
Google Plus ha ancora un senso?
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Google Plus ha conquistato un elevato numero di utenti, ben 2.2 miliardi in tutto il mondo, perché legato ad altri servizi offerti da Google. Gmail, Hangout e Drive, per citarne alcuni. Si ottiene attivando un indirizzo e-mail, piuttosto che un semplice account per utilizzare i servizi personalizzati offerti dal colosso americano del web.
L’intento era quello di creare un social network con profili personali su cui pubblicare immagini e testi. Privati ed aziende hanno accettato la proposta di creare la propria pagina. Su molte di esse, però, appaiono il nome ed una fotografia e nulla più.
Solamente sul 9% dei profili si può leggere qualche post. Ad aggiornare le pagine personali su Google Plus sono solamente il 6% degli aderenti al social. Da questi dati è nata una discussione tra gli esperti.